Roma, porto turistico
Sono lacrime del cielo le gocce di pioggia che si ricongiungono al mare. Lacrime di dolore o di gioia, lacrime di rabbia, di malinconia, di solitudine. Lacrime sommesse o impetuose. Lacrime dalla cadenza precisa che segnano il tempo in una clessidra vuota. Lacrime di speranza. Lacrime inutili, preziose come falsi diamanti venduti da impostori al mercato dei sogni. Lacrime di speranze svanite, di un amore antico, perduto o lasciato andare nel tempo in cui la vita scorreva troppo veloce e non aveva la pazienza di aspettare. Si può riconoscere il proprio pianto quando la pioggia incontra il mare e riviverlo per spegnerlo in un abbraccio consolatorio e definitivo, in un’inaspettata carezza di pace. Massimo Valeri ci aveva ritrovato Giulia, la donna che gli dormiva accanto da sempre anche se solo da poche ore si era distesa, per la prima volta, nel suo letto. Avevano passato la notte insieme sulla barca dove lui viveva, ormeggiata nel porto turistico di Roma. La sera prima erano stati a cena in un ristorante poco distante, Poi, si erano ritrovati a letto nudi e avevano fatto l’amore. Senza dirsi niente, senza sentire il bisogno di spiegarsi né la necessità di sembrare diversi da quello che erano, senza cercare una parte migliore da esibire nell’eterno gioco della seduzione. Ognuno entrò nella vita dell’altro come se ci fosse sempre stato. Tutto fu assolutamente naturale come se quella serata non potesse che finire così. In fondo è questa l’essenza del volersi bene. Il vero amore non è speciale, dirompente, sconvolgente. Il vero amore è discreto e silenzioso. È la straordinaria esaltazione della normalità. È l’incastro perfetto che non ha bisogno di forzature, la congiunzione che non mostra la crepa, la ferita che guarisce miracolosamente senza lasciare cicatrice. L’esatta dimensione di un amore vero si manifesta solo nel vuoto che lascia quando viene a mancare.
Uscita prevista: 14 maggio 2024
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