Ci liberammo di una parte di noi. Putrida, maleodorante, già in decomposizione. Ferita a morte dagli altrui eserciti, prima nemici.
Ci liberammo da un errore, da un sogno diventato incubo, da un senso di colpa, da ciò che eravamo stati quando ci rendemmo conto di dove ci aveva portato.
Cercammo il riscatto, provammo a trasformare la sconfitta in vittoria ma non ci riuscimmo. Rimanemmo vinti. Territorio d’influenza.
Comunque da quel giorno si ricominciò. Fu festa di ritrovata libertà, fu festa di pace ma non di pacificazione, purtroppo.