Accadde che una ragazza di 17 anni fu rapita il giorno di Santo Stefano. Venne portata via, violentata e tenuta segregata per otto giorni. Poi il suo violentatore e sequestratore decise di volerla tenere tutta per se e la pretese in moglie. Così facendo, tra l’altro, non avrebbe mai risposto davanti alla legge dei suoi crimini perché il matrimonio riparatore avrebbe estinto il reato. Un colpo di spugna. Tutto sarebbe stato dimenticato, anche il dolore e le lacrime di quella povera ragazza che avrebbe dovuto continuare a servire il suo aguzzino per il resto della vita. Tutto ciò non avveniva…
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Ma l’arte, in fondo, a chi appartiene? All’artista che crea l’opera, agli esperti o al popolo? E’ una vecchia questione. Per esempio, prendiamo una novella, una poesia, una tela. Chi può dire che è bella? Lo scrittore, il poeta o il pittore? No di certo, perché è scontato innamorarsi della propria creatura. I critici di professione? Nemmeno, perché giudicano con l’occhio della ragione e con il metodo comparativo della scienza. Vista così un’opera d’arte potrebbe diventare addirittura un algoritmo matematico o una reazione chimica. L’arte, invece, è il riflesso di un’emozione. Anche irrazionale a volte. Essa si pone il difficile…
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E’ iniziato come un gioco, alla fine son venute fuori dieci regole tra le tante che la vita ci insegna ogni giorno. Eccole qui, messe tutte insieme.
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I bei ricordi dell’infanzia si attaccano al gusto particolare di una caramella, all’odore dell’erba ancora bagnata dalla brina del mattino, a un formicaio brulicante di punti neri in movimento, a un pallone che rotola minaccioso verso l’auto del vicino parcheggiata nel nostro campo di calcio e alla parola nonno e nonna. Non esiste nessun altro suono capace di evocare così bene la leggerezza del vivere a quell’età. Forse perché i nonni erano gli unici che riuscivano a vedere il nostro aereo nella forma di una nuvola e a sentir parlare le bambole. E non lo dicevano a nessuno. Loro si…
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Esistono alcuni concetti che hanno bisogno di un’immagine per essere meglio compresi nella loro essenza. E’ un’operazione di associazione mentale che compiamo, a volte senza nemmeno farci caso. Pensiamo a come l’urlo di Tardelli, dopo il gol alla Germania nella finale dei mondiali del 1982, abbia dato una forma visibile ed eterna alla grinta, oppure al ragazzo cinese che, con il suo corpo, fermò i carri armati a piazza Tiananmen diventando l’icona della tenacia. Mohamed Ali per me è l’immagine della dignità. Mi piace credere che, quando aprì gli occhi su questo mondo, la prima cosa che dovette pensare fu: “io non sarò mai…
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Si dice che la salute sia la cosa più preziosa. E’ vero, ma è una verità che ne nasconde un’altra. La salute è così importante perché ci rende padroni del nostro tempo. Quindi è il tempo il vero valore assoluto. Il tempo è tutto. Ne diventiamo pienamente consapevoli man mano che esso si assottiglia. Per questo motivo il regalo più bello che possiamo fare a una persona è donargli il nostro tempo. Ma questo già si sa. Ciò che, invece, non sempre abbiamo presente è che, per la stessa ragione, non aver rispetto del tempo degli altri è una delle più grandi cattiverie. Lasciare gli…
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Ci liberammo di una parte di noi. Putrida, maleodorante, già in decomposizione. Ferita a morte dagli altrui eserciti, prima nemici. Ci liberammo da un errore, da un sogno diventato incubo, da un senso di colpa, da ciò che eravamo stati quando ci rendemmo conto di dove ci aveva portato. Cercammo il riscatto, provammo a trasformare la sconfitta in vittoria ma non ci riuscimmo. Rimanemmo vinti. Territorio d’influenza. Comunque da quel giorno si ricominciò. Fu festa di ritrovata libertà, fu festa di pace ma non di pacificazione, purtroppo.
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A tutti può capitare una giornata no. Di quelle che iniziano ad andar male da quando poggi il piede per terra dopo esserti alzato dal letto. Le cose ti cadono di mano, ti scotti con il latte, ti si blocca la caldaia mentre sei insaponato sotto la doccia. Poi esci per andare al lavoro e ti si rompe la macchina oppure scatta lo sciopero improvviso dei treni e resti a piedi alla stazione. La prossima volta che ti succederà pensa che sei stato anche fortunato perché poteva andarti molto peggio. Poteva accaderti quello che è capitato ad uno sfigatissimo commerciante di Viareggio, il quale…
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Oggi lo dice, senza mezzi termini, anche il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Pier Camillo Davigo: «I politici non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto». Ritengo, più in generale, che si tratti di uno degli effetti di quello che è stato il grande cambiamento della coscienza civile avvenuto agli inizi del XXI secolo: il passaggio dall’era della verità pericolosa a quella della verità inutile. Ne parlo spesso durante le presentazioni del mio romanzo “La pietà dell’acqua”, che tratta anche il tema del difficile rapporto tra verità e potere. Scrivo nel…
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A partire dagli anni ’20 del novecento, a Napoli si affermò un genere teatrale popolare, che alternava il canto con la recitazione: si chiamava la “sceneggiata“. Questa forma di rappresentazione elementare della realtà si basava su tre figure fondamentali: isso (“lui”), l’eroe positivo; essa (“lei”), l’eroina; ‘o malamente (il cattivo), l’antagonista. Lo schema prevedeva la sconfitta finale del cattivo (‘o malamente), che assurgeva a simbolo della negatività morale. Come tale focalizzava il disprezzo della platea che, in alcuni casi, gli indirizzava anche insulti e minacce. Insomma, il ruolo di cattivo era sempre un ruolo scomodo. Giustamente, perché, almeno nella finzione, il bene doveva prevalere. Soprattutto, doveva…