E così anche quest’anno con “Il metodo della fenice”, come l’anno scorso con “La pietà dell’acqua”, un’indagine del commissario Casabona finisce nella classifica “Best 2016”, stilata da Apple Itunes, tra i migliori 10 libri dell’anno.
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Nel mese di luglio appena passato, “Il metodo della fenice” è stato tra i primi venti libri più venduti della narrativa italiana. Sono molto soddisfatto di questo risultato, ma ciò che mi rende ancora più felice sono i tantissimi apprezzamenti di chi lo ha letto, espressi come commento ai miei post su questa pagina o come recensioni sui siti di vendita online. Grazie a tutti voi. Ne parlerò con Casabona. Non ora, lui in estate diventa scontroso e irascibile. Non ama il caldo. Quando arriveranno le prime piogge e la nebbiolina autunnale ammanterà le colline di Valdenza, gli sussurrerò all’orecchio.…
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Apple ha inserito la Pietà dell’acqua tra i 10 titoli da leggere tutti d’un fiato nelle vacanze pasquali. Sono in ottima compagnia.
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Oggi sono stato a fare la spesa all’ipermercato (non ci crederete ma è un’attività che mi rilassa) e ho potuto constatare di persona che i miei romanzi sono finalmente arrivati anche nella grande distribuzione, dove vengono selezionati solo pochi titoli per ogni genere. Lo auspicavo da tempo. Evidentemente bisognava aspettare che superasse le ventimila copie vendute per vedere “Ogni giorno ha il suo male” nella sezione Gialli, insieme ai migliori autori del genere. Non vi nascondo che la cosa mi fa una certa impressione. Chi lo avrebbe mai detto quando tutto iniziò come un gioco con mia figlia. Comunque, sono…
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Il luogo che mi ha ispirato la magica ambientazione de “La pietà dell’acqua”.
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La frase tatuata viene dai Miserabili di Victor Hugo. Il protagonista Jean Valjean sta per spegnersi nel suo letto e Cosette, la figlia adottiva, lo implora di resistere. Non vuole che muoia, ma egli la rassicura. «Ce n’est rien de mourir. C’est affreux de ne pas vivre». È nulla il morire. Spaventoso è non vivere. Grazie Anna.
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Oggi è domenica. E’ il momento giusto per spiegare da dove trae spunto il titolo del libro. Anche se per comprenderne il senso nella storia narrata bisogna arrivare a leggere le ultime pagine del romanzo. La frase “ogni giorno ha il suo male” viene da uno dei passi più belli del Vangelo: il discorso della montagna di Gesù, riportato da Matteo, che si conclude con le seguenti parole: ” … E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del…