Berlusconi è stato un grande uomo. Una mente superiore, un vincente. La sua vita è stata coronata di successi: nel mondo dell’imprenditoria, nello sport e nella politica. Ha avuto molti nemici che hanno provato a fermarlo in tutti modi ma non ci sono riusciti. Esce di scena da attore protagonista quale è sempre stato. Ora qualche cane banchetta sulla carcassa del leone morto ma anche questo fa parte della miseria umana. Il segreto di Berlusconi è stato quello di riuscire a incarnare i sogni inconfessabili dell’italiano medio: sfuggire alle tasse, abbuffarsi di sesso e veder vincere la propria squadra di calcio. Lo ha fatto con l’innata dote di simpatico seduttore grazie alla quale è riuscito a farsi perdonare tutto. Da quelli che lo votavano, ovviamente.
A me Berlusconi non è mai piaciuto, per quattro motivi: è stato l’uomo che ha traghettato l’Italia nell’era della post-verità (la nipote di Mubarak ne è testimone); con le sue televisioni ha diffuso una sottocultura di massa che ancora oggi alimenta milioni di microcefali con programmi spazzatura; ha occupato il centro della politica impedendo per quasi trent’anni ogni possibile evoluzione che fosse diversa dal berlusconismo o dall’antiberlusconismo; ha introdotto la pratica (poi seguita da altri) di far eleggere in Parlamento persone senza alcun merito e dignità. É stato il primo anche in queste degenerazioni, ma non è stato l’unico e non sarà nemmeno l’ultimo. Purtroppo.
Detto questo, con il rispetto che si usa per i Re : Berlusconi è morto, viva Berlusconi.